La vita in montagna ha pro e contro, in base alle proprie esigenze. In questo articolo cerchiamo di capire meglio quali siano vantaggi e svantaggi di vivere in montagna e come concepire al meglio questa scelta di vita.
Come forse saprai, se leggi questo blog, vivere in montagna offre certamente molteplici benefici per la salute. Tuttavia, asserire che la vita in montagna abbia, di per sé, solo risvolti positivi non sarebbe giusto. Vivere in un contesto poco antropizzato, più isolato e climaticamente più rigido come un paese di collina o montagna ha, come ogni cosa, aspetti positivi e negativi, ed è importante valutarli prima di scegliere di trasferirti o acquistare casa in montagna.
Inoltre, molti aspetti negativi del vivere in montagna sono, in realtà, facilmente risolvibili con un po’ di organizzazione e qualche accortezza e questo li rende più che altro preconcetti rispetto a limitazioni vere e proprie. In questo senso, individuarli rappresenta il primo passo per risolverli o, addirittura, trasformarli in un beneficio.
Vediamo alcuni tra vantaggi e svantaggi del vivere in montagna.
Indice contenuti
- 1 Benefici della vita in montagna: aria più pulita e salubre
- 2 Meglio vivere al mare o in montagna? Differenze tra le due
- 3 Vivere in montagna è difficile? Il segreto è l’organizzazione
- 4 Vantaggi e svantaggi di trasferirsi in montagna: questi miti sono realtà?
- 5 Spostamenti e lavoro in montagna: cosa valutare se scegli di trasferirti
- 6 Trasferirsi in montagna con i figli
- 7 La vita in montagna è difficile?
Benefici della vita in montagna: aria più pulita e salubre
È senza dubbio il primo e principale beneficio che viene in mente quando si pensa alla vita in montagna e sicuramente non è da poco. Secondo l’Assemblea Mondiale della Sanità, ogni anno oltre quattro milioni di persone nel mondo subiscono gli effetti dell’inquinamento atmosferico sviluppando patologie respiratorie o altre importanti patologie ad essi correlati. [1]
Vivere in modo e in un ambiente più sano rappresenta, o dovrebbe rappresentare, una priorità per chiunque e la qualità dell’aria che respiriamo è senza dubbio al primo posto. Respirare aria pulita costituisce il principale fattore per il benessere della persona, anche in termini di allergie e patologie correlate al sistema respiratorio, circolatorio e nervoso.
La minore presenza di allergeni e metalli pesanti dovuta all’altitudine alla minore densità di popolazione, rende la vita montana particolarmente adatta a soggetti allergici o con patologie respiratorie che necessitano di clima fresco e aria pulita.
Meglio vivere al mare o in montagna? Differenze tra le due
Non esiste una scelta “migliore” di un’altra. Esistono solo le differenze tra le due. Com’è noto, l’aria di mare è ricca di iodio: un elemento molto importante per la nostra salute. Respirare iodio, infatti, contribuisce al benessere umorale, respiratorio e ad altre patologie specifiche, come ipertiroidismo, psoriasi, rachitismo e anemia.
Per questo, è noto che portare i bambini o soggetti fragili al mare contribuisca al loro benessere.
Tuttavia, secondo molti esperti, il cliché secondo il quale “l’aria di mare fa bene” sarebbe poco più di un mito, in quanto, il miglior modo per assumere lo iodio è attraverso l’alimentazione. Molti alimenti, come pesce, uova e latte, contengono concentrazioni di iodio molto più elevate di quelle che è possibile assumere tramite la respirazione. Senza contare che, se la città di mare è anche molto trafficata e inquinata, respirare iodio sarà praticamente inutile ai fini del benessere psicofisico della persona!
In montagna, invece, l’aria è più ossigenata rispetto alla bassa quota. Già dai 600 / 800 metri di altitudine è possibile beneficiare degli effetti della maggiore ossigenazione dell’aria sull’organismo. Effetti che riguardano soprattutto una migliore circolazione del sangue, con i tantissimi benefici correlati.
Se a questo aspetto viene integrata un’alimentazione sana, anche a base di alimenti che contengono iodio si può forse dire che in questo senso, e solo in questo senso, vivere in montagna è forse meglio che stare al mare!
Vivere in montagna è difficile? Il segreto è l’organizzazione
Salvo casi specifici, come chi soffre di bronchiti croniche o patologie cardiache (per le quali, più che la vita in montagna è il freddo a rappresentare un problema) non esistono particolari svantaggi nel vivere in montagna.
Chi sceglie di trasferirsi in un contesto più isolato, sia esso collinare o in quota, lo fa solitamente per una ragione precisa. Sia essa la ricerca di una casa a prezzi vantaggiosi rispetto a zone maggiormente popolate, una maggiore tranquillità o anche solo il desiderio di vivere una vita più semplice, a contatto con meno persone con le quali stabilire, però, rapporti più veri e autentici.
Detto questo, passiamo ad un esempio pratico in grado di dimostrare come, spesso, fattori che vengono generalmente considerati svantaggi del vivere in montagna rappresentino in molti casi solo degli stereotipi.
Spesso si sente dire, per esempio: “in montagna si vive isolati. Non ci sono strade asfaltate e i servizi sono carenti. Ci si annoia perché non c’è granché da fare. Per via del clima più freddo si spende molto di più in bolletta ed è necessario prendere la macchina per fare qualsiasi cosa.”
Vantaggi e svantaggi di trasferirsi in montagna: questi miti sono realtà?
Quelli appena elencati sono solo alcuni dei più comuni preconcetti del vivere in montagna, che potremmo, tuttavia, ribaltare in questo modo:
- In montagna non si vive isolati, a meno che non si scelga di farlo (allo stesso, infatti, si può scegliere di restare isolati anche in città). Città, cittadine e paesi di montagna sono comunità proprio come, e forse più, di quelle metropolitane. Sono luoghi in cui ci si conosce un po’ tutti, in cui lo stare insieme ha un significato importante e diverso. In questo senso, c’è molto più isolamento in un affollato condominio – dormitorio di una città densamente popolata, dove le persone vivono isolate nei loro appartamenti, rispetto ad un paesino montano dove le persone vivono un forte senso di comunità!
- mancanza di servizi: è vero, è probabilmente uno degli aspetti più difficili del vivere in montagna o in contesti più isolati. La carenza di servizi, specie quelli essenziali come uffici amministrativi, postali, presidi ospedalieri, farmacie e trasporti rappresenta un grande ostacolo. Tuttavia, la situazione è diversa da territorio a territorio e molti Comuni si sono ormai da tempo organizzati per sopperire a mancanze e lacune di questo tipo. La tecnologia, infine, ha fatto il resto. Molto di quello che, fino a poco tempo fa, era obbligatorio svolgere in un ufficio postale, amministrativo, bancario o in un negozio fisico è oggi possibile attraverso internet. Ciò significa che, in molti casi, per sopperire all’assenza di servizi essenziali basta una buona connessione. Senza ovviamente sminuire l’importanza di presidi, specie sanitari e di trasporti, in queste zone, spesso dimenticate in primis dalle pubbliche amministrazioni, possiamo dire che è oggi molto meno difficile subire l’assenza di servizi in paesi di montagna rispetto al passato;
- chi pensa che in montagna ci si annoi o non ci sia molto da fare… forse non è mai stato in montagna! Oltre ai moltissimi sport che è possibile praticare in montagna, come sci, skyrunning, mountain bike, arrampicata sportiva e, ovviamente, trekking ed escursioni, le attività da poter fare quasi esclusivamente in ambienti montani e collinari sono moltissime. Dalle passeggiate in natura per la raccolta e il riconoscimento di fiori ed erbe spontanee all’avvistamento della fauna selvatica. Certo, forse non in tutti i casi è possibile andare al cinema come accade in città, ma – anche in questo caso – organizzare una bella proiezione, magari insieme ai vicini di casa, per guardare il film è sicuramente un’alternativa valida.
- bollette, riscaldamento e necessità di spostarsi in auto rappresentano un grande punto a sfavore per chi sceglie di vivere in montagna. Oppure no? Se è vero che nelle case di montagna il riscaldamento viene acceso ovviamente più che in quelle di città, è anche vero che le fasce climatiche definite da ARERA per l’accensione dei termosifoni e gli usi civici per la raccolta e vendita della legna nei comuni di montagna sono di certo più agevolati in questi contesti. Ciò significa che, individuando il sistema di climatizzazione, o la combinazione di sistemi, più economici in base alle condizioni del luogo e alla tipologia di abitazioni potrebbe risultare persino più economica la bolletta di una casa in montagna rispetto ad una di città!
Per quanto concerne la questione auto, la scelta di utilizzarla (e quanto spesso) per recarsi a fare spesa o in altri luoghi è sempre relativa, in montagna come in città. Ridurre gli spostamenti, prediligere mezzi ecologici come footbike, monopattini o bici elettriche e muscolari, costituisce non solo una buona abitudine, ma anche una pratica importante in termini ambientali.
Spostamenti e lavoro in montagna: cosa valutare se scegli di trasferirti
Come abbiamo visto, molti cosiddetti “svantaggi” del vivere in montagna sono, quasi sempre, solo dei meri preconcetti. L’unico, reale, ostacolo per chi sceglie di trasferirsi in montagna è rappresentato dalla presenza o meno di strutture sanitarie fondamentali per chi soffre di patologie specifiche e, per tutti gli altri, sulla possibilità di trovare lavoro nella zona o di raggiungere il proprio.
In questo senso, trasferirsi in collina o montagna può rappresentare una soluzione ottimale soprattutto per chi lavora da casa o per nomadi digitali alla ricerca di un luogo tranquillo dove stabilirsi periodicamente. Il telelavoro consente, specialmente ai più giovani, di godere di tutti gli aspetti positivi del vivere in montagna, tralasciando gli svantaggi, come le trasferte lavorative. Ad ogni modo, anche muoversi per andare al lavoro in una grande città, specialmente nelle ore di punta, è di per sé un grande svantaggio.
Trasferirsi in montagna con i figli
Trasferirsi in montagna con i figli può offrire diversi vantaggi, ma ci sono anche degli svantaggi da considerare.
Tra i vantaggi, uno dei primi che viene in mente è l’aria pulita e la natura circostante, che possono offrire molteplici benefici per la salute dei bambini. Vivere in montagna significa infatti avere la possibilità di fare lunghe passeggiate all’aria aperta, respirare aria fresca e godere di un ambiente più tranquillo rispetto alla città. Inoltre, i bambini possono sviluppare un legame più stretto con la natura e imparare a rispettarla.
Un altro vantaggio è rappresentato dallo stile di vita più sano e attivo che si può avere in montagna. Infatti, le attività all’aperto come lo sci, l’escursionismo, il ciclismo e altri sport possono diventare parte integrante della vita quotidiana, incoraggiando i bambini a rimanere attivi e a mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, in montagna si può avere una vita più tranquilla e meno frenetica, senza la pressione del traffico e delle scadenze quotidiane che spesso caratterizzano la vita in città.
Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi da considerare quando si prende in considerazione un trasferimento in montagna con i figli. Uno di questi è rappresentato dalla difficoltà di trovare servizi come scuole, medici o strutture sportive di alta qualità. Inoltre, le attività extrascolastiche possono essere limitate rispetto a quelle disponibili in città, rendendo difficile per i bambini trovare la loro passione e sviluppare le proprie competenze.
Un altro svantaggio potrebbe essere rappresentato dalla lontananza dai parenti e dagli amici. Spesso, trasferirsi in montagna significa allontanarsi dalla propria rete sociale, il che può rappresentare una sfida per i bambini e per la loro capacità di adattarsi a nuovi ambienti e relazioni. Infine, vivere in montagna può comportare anche un aumento dei costi di vita, specialmente se ci si sposta in una zona turistica o di villeggiatura.
La vita in montagna è difficile?
In sostanza: trasferirsi in montagna significa davvero cambiare vita? Ad oggi, è davvero più difficile vivere in montagna o collina rispetto a vivere in città?
A nostro avviso, salvo casi specifici, il solo limite è quello imposto dai propri timori in quanto la vita in montagna o in collina rappresenta una scelta alla portata di tutti.
Fonti:
[1] https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_EventiStampa_564_3_fileAllegatoIntervista.pdf
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